L’Europa è il continente che si sta riscaldando più rapidamente

L’Europa è il continente che si riscalda più rapidamente, con temperature che aumentano a circa il doppio del tasso medio globale. A ritrarre il quadro poco rassicurante è il rapporto sullo stato del clima europeo del Copernicus Climate Change Service in collaborazione con l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM).

Nel 2023 l’Europa ha vissuto il suo anno più caldo o il secondo anno più caldo mai registrato, a seconda del set di dati, mentre la temperatura media della superficie del mare in tutta Europa è stata la più calda mai registrata.

Le temperature sono state superiori alla media in gran parte del continente, con alcune parti dell’Europa orientale che hanno registrato temperature fino a 2,6°C sopra la media e parti delle Alpi fino a 2,3°C sopra la media. Gran parte dell’Europa sud-orientale e parti dell’Europa centrale e occidentale hanno registrato l’anno più caldo dall’inizio delle rilevazioni.

Il Mare

Nell’ultimo anno la temperatura media della superficie dei mari (SST) è stata la più calda mai registrata. Parti del Mar Mediterraneo e dell’Oceano Atlantico nord-orientale hanno raggiunto la SST media annua più calda mai registrata.

Isola di Lacroma – Croazia. Una vista del Mar Adriatico – Foto: Vicko Mozara

A giugno, l’Oceano Atlantico a ovest dell’Irlanda e attorno al Regno Unito è stato colpito da un’ondata di caldo marino classificata come “estrema” e in alcune aree “oltre l’estremo”, con temperature della superficie del mare fino a 5°C superiori alla media.

L’estate

L’estate del 2023 non è stata la più calda mai registrata in Europa, ma ha vissuto condizioni estreme. Ci sono stati contrasti nella temperatura e nelle precipitazioni in tutto il continente e da un mese all’altro. L’estate prolungata, da giugno a settembre, è stata caratterizzata da ondate di caldo, incendi, siccità e inondazioni.

L’Europa nordoccidentale ha vissuto il giugno più caldo mai registrato, mentre nelle aree mediterranee si sono verificate precipitazioni ben al di sopra della media per il mese. A luglio, invece, questo andamento si è quasi invertito.

Nel mese di agosto, nell’Europa meridionale ci sono state temperature più calde della media, mentre settembre è stato il mese più caldo mai registrato per l’Europa nel suo insieme. Gran parte del continente è stato colpito da ondate di caldo durante la prolungata estate, e sia agosto che settembre hanno visto anche gravi inondazioni.

“ Nel 2023 l’Europa è stata testimone del più grande incendio mai registrato, uno degli anni più piovosi, gravi ondate di caldo marino e diffuse inondazioni devastanti. Le temperature continuano ad aumentare rendendo i nostri dati sempre più vitali nella preparazione agli impatti dei cambiamenti climatici ”.

— Carlo Buontempo, direttore Copernicus Climate Change Service

Gli incendi

L’ultimo anno si è differenziato per un numero di incendi superiore alla media. Nel Nord Europa si sono registrati livelli elevati di pericolo di incendi per via dell’insolito caldo nei mesi di maggio e giugno.

Nel corso dell’estate, mentre le aree settentrionali hanno registrato condizioni più umide della media, una persistente siccità ha contribuito a un maggiore pericolo di incendi nell’Europa sudoccidentale.

Nell’estate del 2023 l’incendio tra Alessandropoli ed Evros, in Grecia, è stato l’incendio più grande della storia d’Europa. Bruciata un’area grande quanto la città di Londra.

Grandi incendi si sono verificati in Portogallo, Spagna, Italia e soprattutto in Grecia, che ha visto il più grande incendio mai registrato in Europa, con una superficie di circa 96.000 ettari.

Pioggia e neve

L’Europa è stata circa il 7% più piovosa della media, con la maggior parte del continente che ha sperimentato condizioni più umide del normale. È stato il quarto anno più piovoso di sempre e il più piovoso dal 1981.

Di conseguenza la rete fluviale europea ha superato la soglia di piena “alta” e il 16% ha superato la soglia di piena “grave”.

Flussi fluviali record o quasi record sono stati osservati nei principali bacini fluviali, tra cui la Loira, il Reno e il Danubio, a causa di una serie di tempeste tra ottobre e dicembre.

La neve continua a diminuire. Il 2023 ha visto un numero di giorni con neve inferiore alla media, in particolare nell’Europa centrale e nelle Alpi durante l’inverno e la primavera.

Le temperature elevate durante l’estate hanno contribuito a una perdita netta di ghiaccio in tutte le parti del continente. L’esempio più drastico di ciò sono le Alpi, che hanno visto i ghiacciai perdere circa il 10% del loro volume rimanente nel corso del 2022 e del 2023.

Salute

Una conseguenza diretta delle alte temperature è stata il numero record di giorni con “stress da caldo estremo”. Il rapporto rileva che esiste una tendenza all’aumento del numero di giorni con almeno “forte stress da caldo” in tutta Europa.

Al culmine dell’ondata di caldo a luglio, il 41% dell’Europa meridionale è stato colpito da un “forte stress da caldo”, con potenziali effetti sulla salute.

Nel complesso, il numero degli impatti negativi sulla salute legati agli eventi meteorologici e climatici estremi è in aumento: la mortalità correlata al caldo è aumentata di circa il 30% negli ultimi 20 anni e si stima che i decessi legati al caldo siano aumentati nel 94%.

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