Il Groninger Museum lo aveva prestato alla galleria Singer Laren, vicino Amsterdam, poi in una notte del marzo 2020, in piena emergenza Covid, un ladro sfondò la vetrina e alle 3,15 del mattino prese l’opera sotto braccio e scappò su una motocicletta. Il capolavoro era una delle prime opere del giovane Vincent van Gogh: Giardino della canonica a Nuenen, in primavera (The Parsonage Garden at Nuenen in Spring).
Dipinto nel 1884, cinque anni prima de La notte stellata, è alto poco più di 10 pollici e lungo 22, ma il valore si stima tra i 3 e i 6 milioni di euro. Risale agli inizi della carriera di Van Gogh (1853-1890), prima di approdare all'Accademia d'arte di Anversa e di assumere i suoi famosi tratti post-impressionisti.
Quando ormai le speranze erano perdute si fece avanti Arthur Brand, di professione investigatore d’arte, e riconsegnò la tela avvolta in una busta da imballaggio, all’interno di una sacca Ikea. Secondo la ricostruzione, nei primi giorni di settembre (2023) un uomo rimasto anonimo ha contattato Brand e gli ha recapitato il dipinto al suo indirizzo di Amsterdam.
L’uomo, da tempo ribattezzato “l’Indiana Jones del mondo dell’arte“, non è nuovo a questo genere di ritrovamenti. Grazie a lui nel 2015 la polizia era riuscita a recuperare due celebri sculture in bronzo conosciute come i cavalli di Hitler.
Ora dopo più di tre anni di assenza, il dipinto del pittore olandese tornerà in mostra al Groninger Museum dal 29 marzo. Intanto con una presentazione ai media, l’opera è stata esposta in un museo di Rotterdam con i danni del furto ancora visibili. Un profondo graffio bianco rimane nitido nella parte inferiore della tela.
Per la restauratrice Marjan de Visser il danno può considerarsi grave, dal momento che attraversa gli strati di pittura e arriva fino alla tela originale. Probabilmente il dipinto ha urtato contro un oggetto duro. Nei prossimi mesi ci sarà un’analisi più approfondita e il restauro completo.
