Bucarest, una metropoli sommersa dalle auto

Riduzione delle aree verdi e marciapiedi tagliati. Sono solo alcune delle misure estreme adottate dalla Capitale romena Bucarest per venire a capo dell’annosa piaga dei parcheggi mancanti. Una metropoli che da dopo la pandemia è congestionata dalle 7 del mattino alle 8 di sera.

1,4 milioni di automobili immatricolate per poco più di 1,7 milioni di abitanti, senza considerare le migliaia di persone che ogni giorno raggiungono la città da pendolari. Il numero è aumentato del 50% negli ultimi 12 anni. Bucarest è letteralmente sommersa dalle auto.

A fronte di questo fenomeno la città ha solo 230mila parcheggi residenziali, capaci di sostenere il 15% del fabbisogno. La sistematizzazione delle strade al momento è un processo pressoché impossibile, le auto sono parcheggiate ovunque: dalla carreggiata agli attraversamenti pedonali, dai marciapiedi fino alle aree verdi.

I problemi maggiori emergono nei quartieri edificati nel periodo comunista, con palazzi di oltre 10 piani e con un’alta densità di popolazione per chilometro quadrato. Qui ogni famiglia possiede in media due auto.

Parcheggi selvaggi nel centro di Bucarest – Foto ©diegobroglia

Negli ultimi anni sempre più cittadini si sono trasferiti nei Comuni limitrofi, ma il problema persiste, dal momento che i nuovi quartieri non offrono servizi come le scuole, gli asili nido, i parchi e i luoghi di svago, così da costringere le persone a riversarsi sempre nel centro città, anche fuori dall’orario di lavoro.

Per molti il nemico della mobilità urbana non è il fatto che le persone possiedano un’auto, in una famiglia ha un ruolo piuttosto difficile da sostituire, ma l’abitudine di usarla per gli spostamenti quotidiani. Secondo l’indice TomTom in termini di traffico Bucarest è la settima città più congestionata al mondo (per l’Italia Milano si posiziona al quinto posto) con 277 ore perse ogni anno in coda.

Il trasporto pubblico non è ancora all’altezza delle grandi metropoli: i tram e i filobus sono molto vecchi e privi di aria condizionata, mentre gli autobus non posseggono corsie preferenziali, se non in pochissimi casi. A parità di condizioni le persone preferiscono rimanere bloccati nel traffico nella propria auto. Ancor più se si considera che fino a poco tempo fa i parcheggi gratuiti erano diffusissimi e la sosta selvaggia raramente sanzionata.

Se non altro la città romena possiede la seconda rete tranviaria più lunga d’Europa e una vasta rete per filobus che potrebbe costituire una solida infrastruttura per mezzi elettrici di nuova generazione.

Le idee e i progetti negli ultimi anni non sono mancati: una nuova tangenziale, una metropolitana di superficie e la creazione di strade radiali. Ma forse il compromesso ragionevole, molti residenti se lo ripetono, è abituarsi all’idea di rinunciare all’auto. Le comunità che non dipendono dalla guida quotidiana dovrebbero smettere di avere così tante automobili, smettere di essere auto-dipendenti in quartieri dove i mezzi pubblici sono attivi e continui. Il tutto, chiaramente, affiancato da politiche che investano nel rinnovamento dei mezzi, nella costruzione di piste ciclabili e marciapiedi al solo uso e consumo dei pedoni. Si tratta, dicono i residenti, di rendere percorribili senza auto i 3-4 km intorno alla propria abitazione.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *